Homeschooling Italia, una valida alternativa alla didattica tradizionale

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Homeschooling Italia, una valida alternativa alla didattica tradizionale

Homeschooling Italia. L’istruzione parentale, tramite l’apprendimento di interesse, permette a genitori e figli di imparare e crescere insieme.

Non tutti sanno che l’istruzione parentale, homeschooling in termini anglosassoni, è da sempre un diritto sancito dalla nostra Costituzione, dunque attuabile da ogni famiglia che sceglie di provvedere direttamente all’educazione dei figli senza avvalersi del sistema scolastico tradizionale. Attraverso una semplice documentazione da presentare all’istituto scolastico più vicino, in cui si attesta capacità tecnica ed economica per provvedere all’istruzione parentale, dunque, ogni genitore può prendersi la responsabilità dell’insegnamento ai propri figli.

Homeschooling

Sarò in grado?

Le domande più frequenti che un genitore si pone, quando decide di intraprendere il percorso della homeschooling, riguardano la propria capacità di essere all’altezza del ruolo e la propria attitudine a percepire gli interessi ed i bisogni del proprio bambino. Per quanto siano dubbi normalissimi, è importante ricordare che l’esperienza della scuola familiare va incontro ad un’esigenza condivisa tra genitore e bimbo: una crescita che avviene insieme, in cui il primo non ha un ruolo di insegnante che impone nozioni, ma si pone sullo stesso piano del secondo, dando vita ad una collaborazione ed un apprendimento costante, fluido e ricco di scoperte e di meraviglia da entrambe le parti. Si parla, in questo caso, di apprendimento di interesse, poiché si pone l’attenzione sulle passioni e sui tempi del bambino: ascoltandolo e interessandosi insieme del mondo e delle sue meraviglie, l’adulto apprende nuove cose o ricorda informazioni che aveva rimosso e si lega ancora di più al proprio figlio.

Potrà capitare, talvolta, che un genitore perda la pazienza: in questo caso, bisogna che non perda mai di vista il focus, che deve rimanere sul bambino, sui suoi tempi di apprendimento, sulla sua capacità di concentrazione e sui suoi punti di interesse: è opportuno, inoltre, da parte dei papà e delle mamme, compiere un lavoro di destrutturalizzazione a partire dai metodi educativi tradizionali, dunque spogliarsi dalla passata scolarizzazione per non ricadere in modelli di atteggiamento da cui la homeschooling prova a distaccarsi.

Per quanto riguarda i programmi didattici, è utile rifarsi a delle linee guida e competenze europee o prendere spunto da siti molto dettagliati come https://www.erikadimartino.com/ e https://www.laifitalia.it/, che, soprattutto all’inizio, possono accompagnare i genitori ed essere per loro, da una parte, bussola nel labirinto delle materie, e dall’altra, utile paracadute per placare i dubbi sul raggiungimento di obiettivi didattici tramite variegate modalità di approccio all’insegnamento. 

È molto utile anche avvalersi delle biblioteche e delle cedole librarie comunali, cui tutti gli alunni hanno diritto.

Le emozioni

Rispetto alla scuola pubblica, il bimbo può soffrire un maggiore distacco sociale?

Esiste un preconcetto, comune anche a chi si approccia per la prima volta all’istruzione parentale, che pone dei dubbi sul coinvolgimento sociale dei bimbi che non frequentano quotidianamente una scuola pubblica, luogo in cui sarebbero circondati da coetanei.

Maria Montessori, in effetti, definiva il bambino, per quanto riguarda la socialità, un “embrione”, bisognoso dunque di rapporti interpersonali: ci riconosciamo in natura esseri sociali e porne dei limiti, nella crescita di un figlio, sarebbe sbagliato: ecco perchè è importante che le famiglie abbiano slancio collettivo e una visione volta alla ricerca di contatti, per poter organizzare attività, gite, pic-nic, feste, escursioni, magari con altre famiglie che si affidano alla homeshooling, e che prevedano anche intrattenimento ed interessi extra, come attività sportive o musicali, per creare e vivere momenti di socialità condivisa.

Homeschooling e pandemia: come si è evoluto?

In Italia, già prima che esplodesse la pandemia, chi aveva scelto di dare al proprio figlio un’alternativa all’istruzione scolastica, era già ricorso alla homeschooling; è innegabile, però, che l’emergenza sanitaria abbia portato maggior attenzione verso questa modalità di educazione, complici la non facile gestione della didattica a distanza e, in generale, le numerose restrizioni scolastiche. È stata, dunque, l’occasione, per molti nuclei familiari, di rivalutare ed osservare i bimbi, per andare incontro ai loro tempi ed i loro interessi e di conoscere un’alternativa valida all’istruzione tradizionale, che possa dare l’opportunità di compiere una scelta mirata alla loro – unica – crescita. 

È bene ricordare infine che, anche scegliendo la strada dell’istruzione parentale, si potrebbe comunque rientrare nell’Istituto scolastico di riferimento quando si rendesse opportuno, cercando sempre di preservare, con maggiore consapevolezza, la coerenza del percorso educativo del bambino.

Laura Colosimo, insegnante di homeschooling e facilitatore dell'apprendimento in chiave montessoriana

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