Bambini sordi

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Bambini sordi

Un mondo tutt’altro che silenzioso

ll termine giusto per definire un deficit uditivo è sordo, loro sanno parlare e la figura che li aiuta ad articolare la bocca e il suono è il logopedista.

Attualmente lavoro con due bambini sordi di tre e sei anni. Il bambino di tre anni è sordo figlio di sordi e le sue difficoltà di comunicazione con i compagni di scuola sono state superate grazie alla Lis e il gioco. Nella comunicazione con un sordo, il 99,9% dei casi avviene un fraintendimento; al mio bimbo è stato chiesto di giocare alla cucina, ma lui non avendo capito aveva detto a prescindere di no. Allora io mi sono avvicinata, gli ho segnato la richiesta di gioco e lui una volta capito ha detto si. Questo per sottolineare che la figura dell’assistente alla comunicazione/ insegnante di sostegno che conosca la lingua dei segni, è essenziale.

Le migliori attività con bambini sordi

Per quanto riguarda i giochi, i migliori sono le costruzioni, la cucina, cose che si possono maneggiare, cose concrete, la pittura, le tempere, gli acquerelli.

Come si crea un canale comunicativo attraverso il gioco? dopo avermi chiesto come si segnassero i colori in lis, un bambino che stava giocando col mio utente ha segnato “giallo” per chiedere di prendere la costruzione gialla e il mio utente l’ha presa. 

– usiamo i libri per apprendere vocaboli ed educare all’italiano tramite esercizi mirati e macro argomenti (colori, cucina) c’è il segnato insieme alla parola ed esercizi di approfondimento che si possono fare anche insieme alla classe.

– attività sui nomi, ho segnato le iniziali di tutti i nomi dei bambini della classe in lis e loro li hanno riprodotti.

– fantasia, ai bambini sordi piace la drammatizzazione, guardate una scenetta/ video e mettetela in scena; fate partecipare attivamente il bimbo, spiegategli cosa stia succedendo e quello che deve fare, lo aiuterete a interiorizzare.

– storie, il lavoro è un pochino più complesso. Prima di tutto il bambino deve riuscire a vedere bene la storia segnata e capirla, poi l’assistente alla comunicazione deve analizzare le parti della storia e fargli delle domande mirate. La storia della cicala e della formica: qual’è l’animale che risparmia tanto? che cosa fa quello? che cosa fa l’altro ? o domande chiuse o si/no.

Nel caso di un bambino sordo profondo e con un ritardo o sindrome associata, si vanno a individuare esercizi ad hoc per consentirgli di raggiungere gli obbiettivi. L’importante è che il bambino sia supportato per evitare fraintendimenti e indirizzarlo in modo che non vada in frustrazione.

Inclusività a scuola

Ci sono tante piccole e corrette condotte per aiutare l’inclusione di un bambino sordo in classe; la maestra alla lavagna dovrebbe avere l’accortezza di scrivere e poi girarsi verso la classe nel dare la spiegazione, cosi il bambino sordo può leggerle il labiale; le luci devono essere accese consentendo al bambino di vedere bene il labiale; insegnanti uomini con i baffi che impediscono di vedere le labbra, bisognerebbe fare attenzione; accendere / spegnere la luce per richiamare l’attenzione e far capire che qualcuno vuole comunicare con lui.

Anche le lezioni non dovrebbero essere orientate solo alla concettualizzazione di una storia, sfruttiamo il fatto che loro adorano i fumetti o l’horror (è un genere accattivante e lo seguono meglio) si possono sottoporre delle produzioni che attirino visivamente la loro attenzione rendendo più interattiva e stimolante la didattica.

Il Baby Signs

I bambini la loquela la sviluppano attorno a un anno e mezzo/ due, fino a questa età loro comunicano col farfallino, gorgheggi, versi e gesti con manine/ pugni. C’è un programma chiamato Baby Signs che insegna prototipi di segni basilari da somministrare ai bambini già di pochi mesi. Il Baby Signs si basa sul gesto, sono stati identificati dei segni molto semplici, come “sole” (mano aperta e chiusa a intermittenza) che già un bambino di sei, sette mesi può imparare dal genitore che glielo mostra.

E’ necessario che il genitore abbia la mente aperta e sia proiettato al diverso in un’ottica di arricchimento; una persona sorda o con un’altra fragilità nella relazione ti arricchisce, quindi evviva tutto ciò che è considerato diverso ma diverso bello!

Educatrice Lis e assistente alla comunicazione - Rita Fabozzi

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