Bambini e tecnologia

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Bambini e tecnologia

Educazione dei bambini nel periodo della crescita

La Dott.Ssa Carmela Internicola, pedagogista esperta in relazioni educative famigliari, presenta il suo contributo evidenziando tre tematiche importanti, il rapporto della tecnologia tra genitori e infanzia, l’aspetto genitoriale e il rispetto per l’altro.
Il discorso inizia partendo da tre domande, tre domande differenti ma che seguono una comune linearità riguardo l’incertezza di capire se l’uso della tecnologia sia giusta o sbagliata e di conseguenza se il genitore abbia un approccio corretto o sbagliato.

bambini e tecnologia
bambini e tecnologia

Una gestione consapevole dell’approccio alla tecnologia fin dall’infanzia, è possibile?

Partiamo da queste due immagini, la prima immagine ci rappresenta due bambini molto piccoli che stanno interagendo con un tablet, il loro approccio a questo strumento è’ avere uno sguardo rivolto verso il basso; l’utilizzo di uno strumento tecnologico porta la nostra postura ad essere curvata verso il basso estraniandoci dal punto focale osservativo di tutto quello che c’è attorno a noi.

La seconda foto simboleggia un genitore con un figlio o una persona che prende per mano e accompagna un bambino ponendo lo sguardo alto, fiero verso l’orizzonte e oltre, perché è quella la visione che dev’esserci in relazione alla tecnologia.

Intendo dire che la tecnologia è giusta, da utilizzare però con le giuste dinamiche, le giuste visioni, devo capire che quel tipo di strumento che io utilizzo lo devo mettere in relazione al tipo di sguardo, di osservazione che voglio dare a quel bambino, dobbiamo metterci in condizione di poter istruire il bambino a guardare oltre.

Nel momento in cui il genitore si pone nella condizione di veder un qualcosa che può andare oltre, lo strumento tecnologico ci può essere solamente di aiuto, lo dobbiamo vedere come un nostro mediatore; esempio, io voglio  attivare, creare con il mio bambino dei giochi finalizzati a qualcosa di pratico, voglio far conoscere al mio bambino gli animali della vecchia fattoria attraverso la visione di un video,  una filastrocca o di una canzoncina.

Va benissimo la visione attraverso il tecnologico, però poi si deve produrre concretamente col bambino quello che abbiamo visto, quindi o disegniamo gli animaletti della fattoria, oppure li creiamo con le mani attraverso un fascio di luce sul muro, questo aiuta a spostare così l’attenzione dall’abbassare lo guardo a renderlo invece uno sguardo oltre l’orizzonte.

Come educare alle tecnologie come finestre sul mondo, senza esserne fagocitati?

Questa visione del “fagocitare” si può spiegare quasi come se il genitore sentisse che dall’altra parte ci fosse un mostro, e questo mostro potrebbe all’improvviso mangiarsi la visione o l’aspettativa che c’è davanti della tecnologia.

Rispondo che la finestra sul mondo per i nostri bambini siamo noi, noi genitori, educatori, terapisti, siamo noi che creiamo quell’orizzonte per i nostri bambini.

bambini e tecnologia

Questa foto rappresenta la visione che noi dobbiamo avere, cioè non è lo smartphone o il tablet che ci racchiude ma siamo noi che racchiudiamo lo smartphone e siamo noi che diamo quel tipo di importanza a quell’oggetto.

Come essere, da genitore, un buon testimone sull’uso delle tecnologie agli occhi dei nostri bambini?

Attraverso le regole, regole di famiglia, di buona educazione. Esempio, se io genitore utilizzo lo smartphone a tavola, quel bambino si sentirà in diritto di poterlo utilizzare anche lui in quel momento. Ci deve essere una regola, quando si mangia non si guarda il tablet, ma se io ho il cellulare di fianco a me, il bambino si sentirà in diritto di dire “perché tu si e io no?’”.
E quindi non è tanto il rispetto dell’altro ma quanto avviene nelle regole, se io decido che mio figlio non deve utilizzare il tablet, neanche io dovrò in quel poco tempo che sto a tavola, dedicare tempo a quella attività, per dare una giusta indicazione.

Ricordatevi sempre che noi siamo la finestra per i nostri bambini e quel tablet diventa funzionale, intendo dire che siamo noi che vogliamo far vedere qualcosa e non lasciare i bambini in balia di uno strumento che a tratti potrebbe essere anche molto pericoloso, questa cosa è molto importante e non dobbiamo dimenticarla.

Dott.Ssa Carmela Internicola, pedagogista esperta in relazioni educative famigliari

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